Gli ordini di Terrasanta tra Umbria e Lazio

Per le principali istituzioni religiose sorte in Terrasanta, militari e non, fu imprescindibile cercare ben presto un proprio radicamento in Occidente al fine di rendere sostenibile la dispendiosa permanenza in Outremer. Distribuiti in tutta Europa, i vari ordini si organizzarono con commende, precettorie, ospedali, castelli, priorati: fenomeno che riguardò anche la penisola italiana, attraversata da frequentate vie di pellegrinaggio che necessitavano di strutture di assistenza come gli ospedali, e che logisticamente assicurava per lo più in Puglia porti ideali per le rotte verso Oriente.

Il percorso qui proposto, che interessa una parte delle Terre della Chiesa fra Umbria e Lazio e i cui poli possono considerarsi Roma e Perugia, seleziona alcuni fra i monumenti più significativi e meglio preservati nel loro aspetto architettonico ed artistico, appartenuti all’Ordine del Tempio, agli Ospedalieri (poi Cavalieri di Rodi e di Malta), e ai Canonici del Santo Sepolcro; siti puntualmente descritti ripercorrendone la storia e dando conto di una aggiornata bibliografia, insieme a informazioni utili ad agevolarne la visita: la geolocalizzazione, gli orari di apertura e i servizi disponibili.

Le Terre della Chiesa
Da S. Carocci, Vassalli del papa. Potere pontificio, aristocrazie e città nello Stato della Chiesa (XII-XV sec.), Roma 2010, © Viella (per gentile concessione dell'editore)

Il tratto laziale

L’itinerario non può che prendere avvio dalla precettoria templare di Santa Maria in Aventino a Roma, radicalmente trasformata dai successivi ampliamenti apportati con la fase di possesso del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM). Col nome di Villa Magistrale, costituisce oggi una delle prestigiose sedi istituzionali dell’Ordine, insieme al Palazzo Magistrale di Via Condotti. In sé condensa perciò la storia di due delle principali istituzioni in gioco: l’Ordine del Tempio fino al suo drammatico epilogo ed il passaggio dei beni agli Ospedalieri con la bolla di Clemente V Ad providam Christi vicarii (1312); ma soprattutto la vicenda millenaria degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme, l’attuale Ordine di Malta, a tutt’oggi pienamente attivo nel campo dell’assistenza. Da precettoria templare, Santa Maria in Aventino controllava la parte meridionale dei territori sottoposti all’autorità pontificia, fino al confine con il Regno di Sicilia; analoga funzione, ma per la fascia settentrionale verso il confine toscano e fino al Tevere, era riservata all’altra importante precettoria dell’Ordine del Tempio, quella di Santa Maria in Carbonara a Viterbo.

Nel XIII secolo, in particolare per iniziativa di papa Gregorio IX, in un quadro di controllo dei territori pontifici, ai Templari è anche spesso affidata la castellania di castra fortificati, ubicati in posizioni strategiche: tra i più suggestivi si segnala la Rocca di Vulci, oggi sede del Museo archeologico nazionale che espone importanti reperti rinvenuti nelle necropoli etrusche della zona. Nella vicinia Tarquinia, proprio una tomba etrusca, la Tomba Bartoccini, è stata di recente collegata ad una frequentazione templare, sulla quale è ancora aperto il confronto fra gli specialisti.

Presso Vetralla, tornando perciò sul tracciato della via Cassia, qui coincidente con una delle più note vie di comunicazione del Medioevo, la via Francigena, si trova Santa Maria in Foro Cassio, fin dal XII secolo appartenente all’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Oltrepassando Viterbo e proseguendo verso nord si raggiunge la basilica del Santo Sepolcro di Acquapendente, oggi concattedrale della Diocesi viterbese. Nella cripta si conserva una fra le più antiche attestazioni dell’uso medievale di costruire sacelli imitanti più o meno fedelmente il Sepolcro di Cristo, presenti in modo particolare lungo le vie di pellegrinaggio. L’edificio dal XIV secolo fu sottoposto all’Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro.

Il tratto umbro

Una deviazione verso Orvieto consente di vedere quanto resta della domus templare di San Marco e continuando in direzione Todi, presso Acquasparta si incontra la Commenda gerosolimitana di San Giovanni de Buttis, costruita su un ponte di età augustea che serviva un ramo della via Flaminia. Si può a questo punto raggiungere direttamente Perugia.

Mentre proseguendo l’itinerario da Acquapendente verso Chiusi e il Lago Trasimeno si incontra uno dei monumenti più antichi e suggestivi dell’Ordine di San Giovanni Gerosolimitano, collocato lungo una variante della via Francigena che correva ad ovest del Lago. Noto oggi come Castello dei Cavalieri di Malta di Magione, fu fondato dai cavalieri gerosolimitani come mansio con hospitium per pellegrini nella seconda metà del XII secolo, poi ampliato in età rinascimentale. Il castello è tuttora residenza periodica del Gran Maestro.

Siamo così rientrati nel territorio controllato dal Comune di Perugia che fra XII e XIII secolo consoliderà il suo ruolo di riferimento in questa parte del Patrimonium beati Petri in Tuscia, nel quale si concentrano altre fondamentali tappe del nostro percorso. Sarà papa Gregorio IX, nel 1238, a volere l’insediamento dei Milites Templi nel monastero già benedettino di San Giustino de Arno. Seguirà nel 1256 la fondazione della monumentale chiesa di San Bevignate appena fuori dalle mura di Perugia, uno dei siti artisticamente più ricchi e meglio conservati che possano testimoniare la storia dell’Ordine del Tempio, del cui arredo originale è stato ipotizzato essere parte il “Trittico Marzolini”.

La città di Perugia offre diverse altre rilevanti attestazioni della presenza degli Ordini di Terrasanta. La più antica riguarda l’ospedale e la chiesa di Santa Croce (oggi San Giuseppe dei Falegnami), sottoposta ai Canonici del Santo Sepolcro di Gerusalemme già prima del 1145. Con il probabile interessamento di papa Benedetto XI (1303-1304), nei primi anni del XIV secolo Perugia divenne casa madre dell’ordine, stabilendo in San Luca la sede del Priore generale e del Capitolo dei Canonici. Alla presenza dei Canonici vanno riferiti un magnifico messale miniato ad Acri attorno al 1260 (Museo Capitolare di San Lorenzo), diversi affreschi conservati nella stessa Santa Croce (XIV-XV secolo), e nella chiesa di San Manno, fuori città. Tutte proprietà che a seguito della soppressione dell’ordine decretata da Innocenzo IV (1489) entrarono, dopo un lungo periodo di transizione, nelle disponibilità dei Cavalieri di Malta, cui si devono l’attuale aspetto della chiesa di San Luca e significativi interventi strutturali e decorativi in San Manno. L’insediamento degli Ospedalieri in città era tuttavia già avvenuto prima del 1261, acquisendo la chiesa di San Benedetto alla Cupa, articolata in più livelli sovrapposti a ridosso delle mura etrusche presso Porta Santa Susanna.

Schede a cura di: Valentina Burgassi, Gaetano Curzi, Elisabetta De Minicis, Sonia Merli, Filippo Orsini, Chiara Paniccia, Mirko Santanicchia, Carlo Tedeschi, Valeria Vanesio.

Complesso Templare </br> di San Bevignate

Perugia
Ordine del Tempio; monache giovannite (Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme)

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Commenda </br> di San Giustino

Perugia

Ordine del Tempio; Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (poi Cavalieri di Rodi e di Malta)

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Trittico </br> Marzolini

Perugia
Ordine del Tempio (?)

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Messale di Acri

Perugia
Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro di Gerusalemme

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Santa Maria </br> in Carbonara

Viterbo
Ordine del Tempio; Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (poi Cavalieri di Rodi e di Malta)

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Santa Maria </br> di Foro Cassio

Vetralla
Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (poi Cavalieri di Rodi e di Malta)

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San Giulio - </br> Sant’Egidio

Viterbo
Ordine del Tempio; Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme (poi Cavalieri di Rodi e di Malta)

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Rocca </br> di Vulci

Viterbo
Ordine del Tempio

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Tomba </br> Bartoccini

Tarquinia
Graffiti riferiti a membri dell'Ordine del Tempio (?)

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