Messale di Acri

Perugia, Museo Capitolare di San Lorenzo


Approdato a Perugia nei primi anni del Trecento, ma realizzato con tutta probabilità in uno scriptorium di Terrasanta collocato ad Acri entro il terzo quarto del XIII secolo, il messale esposto nel Museo Capitolare della Cattedrale di San Lorenzo (ms. 6) è un’opera di grande rilievo nel contesto dell’arte del Duecento nelle sue accezioni più colte e internazionali, legate ai rapporti tra Occidente e Oriente bizantino al tempo delle Crociate.

Si tratta di un manoscritto pergamenaceo, composto di 455 carte (mm 300 × 218), corredato di diverse miniature, iniziali istoriate e soprattutto una splendida Crocifissione a tutta pagina.

[Miniature principali: c. 188r iniziale istoriata U (monogramma “omnipotens”), con Natività; c. 190v iniziale istoriata P (Per omnia secula), con Sacerdote celebrante, religioso con flabello e altro religioso; monogramma VD (Vere dignum), ornato con motivi fogliacei; c. 191v pagina illustrata con Crocifissione; 192r iniziale istoriata T (Te igitur), con Cristo benedicente entro clipeo, adorato da due angeli; c. 194r iniziale istoriata P (Per omnia secula), con Sacerdote celebrante (iscriz. “Pate”) e altro religioso; c. 196r iniziale istoriata R (Resurrexi) con Cristo risorto uscente dal sepolcro e Pie donne al sepolcro]

Le prime carte sono dedicate al Calendario (cc. 2r-7v), con aggiunte anche successive all’arrivo a Perugia, come nel caso della festa di San Costanzo (cfr. Dondi e Yawn); segue la tavola annuale per le celebrazioni mobili (c. 8r); quindi la parte più cospicua del codice, il Messale con i testi legati ai vari tempi liturgici (cc. 9r-453r).

Esposto alla Mostra Storica Nazionale della Miniatura, tenutasi a Roma nel 1953, in quell’occasione fu individuato nel Calendario, al 12 Luglio, il riferimento alla festa della Dedicazione della Cattedrale di Acri (Dedicatio ecclesie Acconensis, c. 5r), determinante, come vedremo, per risalire al contesto di provenienza nonché per giustificarne la presenza a Perugia.

Da quel momento il Messale è stato oggetto di grande attenzione da parte degli studiosi, che ne hanno pressoché unanimemente messo a fuoco le peculiarità: ovvero la realizzazione nello scriptorium di Acri, importante roccaforte crociata, in un periodo che oscilla tra 1250 e 1270 circa (meno probabile una datazione ante 1228, proposta in Dondi). A queste conclusioni portano elementi come la scrittura gotica nelle forme peculiari degli amanuensi francesi e il corredo illustrativo miniato, l’aspetto più affascinante del codice, nel quale si mescolano componenti bizantine, veneziane e oltralpine. Fenomeno che caratterizza, come vedremo, la produzione dell’atelier librario acritano per il cui sviluppo fu fondamentale la presenza in loco del re di Francia Luigi IX, fra 1250 e 1254. Ad Acri poi, con Gerusalemme in mano musulmana, si erano trasferiti anche il patriarca di Gerusalemme e il Capitolo dei Canonici del Santo Sepolcro, l’Ordine fondato subito dopo la prima crociata e la riconquista della città santa, con il compito di officiare la Basilica del Santo Sepolcro, scrigno che custodiva come un monumentale reliquiario i principali luoghi santi della cristianità.

Proprio ai Canonici, da riconoscersi forse nelle figure di religiosi tonsurati presenti nei capolettera miniati (Yawn), apparteneva con tutta probabilità questo manoscritto, custodito con la massima cura anche durante la fuga cui, insieme agli altri ordini, furono costretti a seguito della caduta di Acri nel 1291. Dopo una possibile tappa a Cipro, quindi a Barletta, fu Perugia la città scelta per insediarvi la casa madre dell’Ordine, con il Priore generale, il Capitolo dei Canonici e l’intero archivio centrale del Santo Sepolcro Gerosolimitano; giunsero così anche questo Messale insieme certamente ad altre suppellettili liturgiche perdute. Ciò avvenne probabilmente tra 1304 e 1316, forse previo accordo del patriarca di Gerusalemme con papa Benedetto XI che si trovava a Perugia (Tommasi 1998).

Qui l’Ordine dei Canonici del Santo Sepolcro possedeva, già prima del 1145, un Ospedale con relativa chiesa intitolata a Santa Croce (oggi nota come San Giuseppe dei Falegnami), e altri beni furono acquisiti in occasione dell’arrivo del Capitolo, in particolare la chiesa di San Manno, presso Perugia, e la chiesa ed ospedale di San Luca in città, che divenne la sede del Priore generale e del Capitolo.

Ripercorrendo brevemente i principali studi sul Messale, fondamentale, nel determinarne l’esatto contesto di realizzazione fu un saggio di Hugo Buchthal (1957), il quale riunì attorno al codice conservato a Perugia un gruppo di manoscritti ad esso strettamente correlati su base stilistica, comprendente anche una sontuosa Bibbia miniata oggi conservata a Parigi (Bibliothèque de l’Arsenal, ms. 5211). Lo stesso studioso assegnava i codici a uno scriptorium di San Giovanni d’Acri in virtù del riferimento presente nel codice perugino e per precisi caratteri paleografici e stilistici (come confermato da Weitzmann, Folda e altri).

Nelle miniature osservava due componenti culturali: lo stile della grande Crocifissione e di un’altra miniatura con il Cristo benedicente e angeli, presentando caratteri fortemente bizantini poteva spettare a un miniatore di formazione veneziana ma attivo in Terrasanta, anche per la somiglianza con opere quali un dittico dell’Art Institute di Chicago ritenuto veneziano dal Garrison. Ad altra mano Buchthal riconduceva le quattro iniziali istoriate, a suo avviso di un miniatore francese imitante i modi del collega autore della Crocifissione, prassi che considerava peculiare dell’ambiente artistico “ibrido” legato ai regni crociati in questa fase. Sulla cultura e l’origine francese del miniatore del messale insisterà soprattutto Weitzmann.

A richiamare la miniatura gotica francese è per lo più l’impostazione della lettera e dei relativi motivi decorativi di alcune delle iniziali istoriate, mentre sulla effettiva attribuzione delle stesse a un diverso miniatore rispetto all’autore della Crocifissione, sebbene si noti un allentamento rispetto al linguaggio aulico delle miniature principali, le opinioni degli studiosi non sono del tutto concordi con Buchthal, e prevale l’assegnazione in tutto o in larga parte al medesimo miniatore della Crocifissione, in genere ritenuto di cultura veneto-bizantina (cfr. Folda 1995 e 2008, Santanicchia, Yawn).

Lo stile della preziosa Crocifissione mostra, all’interno del formulario bizantino, un rinnovato interesse per trapassi chiaroscurali più morbidi e naturalistici, presenti in alcune icone conservate in Santa Caterina al Sinai (Weitzmann, Belting) e coincidenti con quanto si stava sperimentando anche a Costantinopoli, ancora capitale dell’Impero latino, attorno alla metà del Duecento: come confermano gli affreschi con Storie di San Francesco scoperti mezzo secolo fa nella Kalenderhane Camii, decisamente affini allo stile del Messale ora a Perugia. Simili ricerche, con attestazioni nell’arte provinciale bizantina (ad esempio negli affreschi di Sopoćani in Serbia, del 1265 circa, appena dopo la riconquista Paleologa di Costantinopoli), in Italia interessavano pittori di primo piano come Giunta Pisano (Croce di San Ranierino a Pisa, 1240-1250 ca.), e saranno sviluppate con accezioni diverse nei principali centri artistici toscani e centro-italiani impegnati nel rinnovamento della pittura occidentale.

(Mirko Santanicchia)

Crediti fotografici: Museo Capitolare di San Lorenzo; Mirko Santanicchia

MAPPA

Indirizzo:Piazza IV Novembre, Perugia
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In sintesi

  • Proprietà: Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo
  • Ingresso: a pagamento
  • Giorno di chiusura: Lunedì
  • Orari d’ingresso: 10-17
  • Audio-guida: no
  • Visite guidate su prenotazione: sì (in italiano, inglese, francese)
  • Aperture straordinarie su prenotazione: sì (da concordare)
  • Laboratori didattici su prenotazione: sì
  • Bookshop: sì
  • Accesso ai disabili: sì
  • Parcheggio: www.sabait.it
  • Trasporti pubblici: autobus (direzione Centro) e minimetrò (terminal Pincetto)
  • Regione: Umbria
  • Provincia: PG
  • Comune: Perugia
  • Indirizzo: Piazza IV Novembre, Perugia
  • Telefono biglietteria/bookshop: +39 075 5724853
  • Email: museo@diocesi.perugia.it
  • Sito ufficiale: www.cattedrale.perugia.it

Per saperne di più

BIBLIOGRAFIA
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